Valmasino - Guida Turistica

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I Murales
 L'iniziativa risale ai primi anni '80 quando un gruppo di artisti decise di lasciare su numerose pareti degli edifici della Val Masino una propria opera che servisse per accogliere i turisti e raccontare loro la storia della valle e le sue peculiarità. In collaborazione con l'amministrazione comunale furono preparate le pareti degli edifici che avrebbero accolto i colori e la fantasia degli artisti. Ecco allora la "Chiamata dell'erba", antica tradizione contadina realizzata sul muro della scuola di Cataeggio, la leggenda del "Gigiat", nella piazza di S. Martino, che avvisa i turisti delle caratteristiche fisiche e psichiche di questo mitico abitante della Val Masino. Chi salendo per la prima volta non si è fermato ad osservare con attenzione ed ironia "Quei due" che si arrampicano su una delle tante pareti della valle? Simboleggiano i molti alpinisti e i free climbing che hanno animato la storia alpinistica della Val Masino. Non possono certo essere definite vere e proprie opere d'arte. Non ne hanno neanche la pretesa. Sono il frutto di iniziativa artistica e di intraprendenza amministrativa, apprezzata e ben accolta sia da valligiani sia dai numerosi turisti che in ogni stagione frequentano la Val Masino.
 La Val Masino si presenta come meta per un turismo culturale di primaria importanza. Il lungo isolamento che ha avuto ha consentito di conservare inalterato l'intervento umano sul territorio, tanto che ancora oggi le sue case, le stalle e i fienili hanno caratteristiche tali da costituire un vero e proprio museo etnografico e naturale all'aperto. La Val di Mello ne è la massima espressione. Le chiese parrocchiali e le numerose cappelle e chiesette minori oltre a testimoniare la devozione religiosa, offrono al visitatore preziosi segni artistici.
Cataeggio
 La chiesa parrocchiale è dedicata a S. Pietro. La sua origine non è conosciuta; l'attuale edificio fu costruito nel 1841. Osservando l'architrave è possibile leggervi la data 1639. Gli affreschi della navata e del presbiterio sono stati eseguiti tra il 1942 e 43 da C. M. Mauri. Di particolare pregio artistico due affreschi di G. Gavazzeni nelle due cappelle centrali raffiguranti l'Angelo custode e la Vergine con Cristo morto del 1894. Sulle pareti laterali del presbiterio vi sono due tele che rappresentano L'ultima cena e Un miracolo di S. Pietro del sec. XIX. Sulla parete di fondo, dietro l'altare maggiore, si trova una tela con La consegna delle chiavi a S. Pietro, eseguita nel 1873 da Giacomo Pedrazzi di Cerentino.
Filorera
La piccola chiesa di S. Gaetano è punto di passaggio, stretto ed obbligato, per chi transita in Val Masino. Sul timpano della semplice facciata si legge la data 1695 e presenta, al suo interno, un solo altare con la tela raffigurante La madonna seduta sulle nubi con ai piedi S. Gaetano che regge il Bambino Gesù del sec. XVIII.
S. Martino
La chiesa parrocchiale fu edificata nel sec. XV e dedicata a S. Martino. L'edificio religioso subì due ingrandimenti: nel 1620 e nel 1670. La facciata superiore reca la tradizionale raffigurazione di S. Martino che divide il suo mantello con una spada. Nella parte inferiore si trova il portale in granito datato 1670 con la dedica alla Vergine Madre e a S. Martino. L'interno si presenta ad una sola navata con due ampie cappelle laterali chiuse da due artistiche cancellate in ferro battuto. Nel presbiterio si nota sulla parete di sinistra una grande tela raffigurante Gesù che appare a S. Martino. Mentre in quella di destra vi è rappresentato S. Martino che predica ai fedeli (XVII-XVIII sec.). Di pregio, sul sagrato, verso sinistra, si può osservare una cappella con tre aperture protette da grate in ferro battuto.